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1. Il ceduo castanile

“Utilizzazione passata e ritorno alla natura”

Buongiorno! Sono ingegnere forestale di mestiere e felice che abbiate scelto di percorrere questo bellissimo itinerario, che dal punto di vista forestale si sviluppa soprattutto attraverso boschi di rovere, latifoglie miste e castagno. La piazzetta che avete appena raggiunto vi consentirà di riposarvi un attimo e di beneficiare della tranquillità che ben si percepisce nel bosco di castagno, prima di inerpicarvi sulla Collina di Maia o di scendere verso la frazione di San Giorgio.

Il bosco di castagno un tempo era coltivato per la produzione del frutto e del legno in varie forme. Osservando il bosco circostante potete notare come la maggior parte dei fusti di castagno si siano sviluppati “a mazzi“ su singole ceppaie. Questi boschi un tempo venivano infatti coltivati dalle famiglie contadine a “palina” (o a ceduo) con turni molto brevi di circa 10–15 anni e questo allo scopo di produrre piccola paleria e legna da ardere. Dopo gli anni Sessanta del secolo scorso, l’abbandono dell’attività agroforestale e quindi anche dei tagli di ceduazione nelle superfici non facilmente accessibili come queste, ha permesso alla vegetazione arborea di evolversi in maniera naturale, avvicinandosi lentamente alle caratteristiche strutturali e di composizione del bosco all’ultimo stadio della sua successione naturale (bosco climax), in questo caso i boschi di latifoglie miste con castagno.

Vorrei infine farvi notare che alcuni castagni attorno a voi mostrano l’effetto del Mal d’inchiostro e, in alcuni anni, del Cinipide. Il Mal d’inchiostro è un fungo presente nel suolo e capace di colonizzare le radici delle piante fino a distruggerle completamente e si manifesta con l’annerimento delle radici e la comparsa di macchie scure simili a lingue di fuoco dal colletto del fusto. Il Cinipide è invece una piccola vespa che attacca unicamente i castagni provocando la formazione di galle, cioè ingrossamenti tondeggianti di piccole dimensioni di colore verde o rossastro sulle foglie e sui germogli, nei quali si sviluppano le larve che sfarfalleranno generalmente da fine maggio a fine luglio. Grazie per l’attenzione e buona passeggiata!

Raffaele Sartori, ingegnere forestale

Ceppaia e fusti

Ceppaia e fusti

Novelletto

Novelletto

Riccio

Riccio

Cinipide

Cinipide

Attività

Come avete potuto capire grazie all’approfondimento, il bosco in cui vi trovate ora, era gestito ceduo, per la produzione di legna da ardere e paleria. Ecco quindi una proposta: utilizzate i pali di castagno dei boschi di Losone per costruire il ponte autoportante ideato in passato da nientemeno che Leonardo da Vinci (1452-1519), il celebre ed eclettico genio toscano. Il ponte autoportante è un invenzione semplice quanto geniale: sfruttando dei semplici pali, si è in grado di costruire rapidamente un ponte con del materiale facile da reperire.

Utilizzando l’immagine di riferimento, provate a disporre i pali nel modo corretto e costruite il ponte. Dopo averlo terminato lasciate gentilmente la postazione come l’avete trovata, rimettendo i pali nell’apposita struttura. Potrebbe essere simpatico costruire altri ponti utilizzando piccoli rami e rametti caduti, da lasciare come traccia del vostro passaggio. Per chi lo desiderasse è possibile seguire le istruzioni presenti qui sotto.

Ponte autoportante ideato da Leonardo da Vinci

Ponte autoportante ideato da Leonardo da Vinci

1. Disponete quattro pali nel sequente modo, facendo attenzione alle loro posizioni.

1. Disponete quattro pali nel sequente modo, facendo attenzione alle loro posizioni.

2. Dopo aver sollevato leggermente i primi quattro pali disposti nel modo corretto, inserire due pali, facendo in modo che si incastrino tra loro, poi disporre il terzo (traversina).

2. Dopo aver sollevato leggermente i primi quattro pali disposti nel modo corretto, inserire due pali, facendo in modo che si incastrino tra loro, poi disporre il terzo (traversina).

3. Ripetete ora la procedura: sollevate la struttura per poter inserire i prossimi tre pali.

3. Ripetete ora la procedura: sollevate la struttura per poter inserire i prossimi tre pali.

4. Procedete fino ad aver utilizzato tutti i pali; ammirate il ponte e infine riponete il materiale nell’apposita struttura.

4. Procedete fino ad aver utilizzato tutti i pali; ammirate il ponte e infine riponete il materiale nell’apposita struttura.