Torna alla mappa

4. Il masso erratico

Il masso erratico presso il Pozz d’a Butt

“Sono nato circa 300 milioni di anni fa, dal raffreddamento di un magma in profondità nel continente europeo. Per milioni di anni, sono rimasto tranquillo. Nel corso del tempo, però, il continente adriatico si è spostato verso nord, fino ad entrare in collisione con quello europeo, facendo sparire l’oceano che li separava. Questa lenta collisione ha generato la catena montuosa delle Alpi. I movimenti nella zona di collisione mi hanno dapprima trascinato in profondità, dove mi sono riscaldato e deformato, e poi rimandato verso la superficie.”

“Circa 2 milioni di anni fa, il clima terrestre si è raffreddato ed enormi ghiacciai hanno periodicamente ricoperto tutte le Alpi. L’erosione continua da parte delle precipitazioni e dei ghiacciai mi ha distaccato dal resto della roccia. Il ghiacciaio che occupava la zona 25'000 anni fa mi ha travolto nel suo fluire verso valle. Oltre a questo, ha eroso, levigato e modellato il territorio, conferendogli il suo aspetto collinare attuale, formato da dossi rocciosi arrotondati (rocce montonate) e da conche, occupate talvolta da zone umide, quali il Pozz d’a Butt. Sciogliendosi, il ghiacciaio mi ha infine depositato in cima a questa collina come masso erratico. Secondo una leggenda, sarei invece stato posato nientemeno che dal Diavolo su questo promontorio per distruggere la sottostante cappella, progetto che fortunatamente non ha potuto realizzarsi.”

Noi geologi facciamo parlare le rocce e loro ci narrano storie relative ad ambienti esistiti in tempi remoti. Dietro l’apparente fissità del paesaggio si cela un sistema dinamico, la cui evoluzione si misura in milioni di anni, superando la dimensione umana. La zona collinare di Arcegno è di straordinario interesse geologico: si possono osservare rocce particolari di diverso tipo, per esempio provenienti dalle viscere della Terra o costituenti di antichi fondali oceanici, vi è la Linea insubrica, la più grande faglia dell’arco alpino, e le forme del paesaggio testimoniano in modo notevole l’epoca glaciale. Per il suo valore questa zona è inserita nell’Inventario federale dei paesaggi e dei monumenti naturali d’importanza nazionale.

Passeggiando in questi boschi mi muovo nel tempo. Gli elementi del mondo minerale, per quanto sembrino inanimati, mi sussurrano le loro storie, accompagnandomi nelle diverse ere geologiche. Nella mia mente rivivono antichi processi e prendono forma paesaggi del passato ora scomparsi.

Florence Lodetti, geologa

Masso erratico

Masso erratico

Masso erratico

Masso erratico